Fivet, dalla stimolazione al pick up

Fivet dalla stimolazione al pick up

Sai come funziona il procedimento di Fivet, dalla stimolazione al pick up ovarico?

A volte diamo per scontato il fatto che tutte le informazioni sul trattamento di fecondazione assistita debbano essere fornite dal centro al momento del trattamento. Ma il percorso di Fivet, dalla stimolazione al pick up, dev’essere spiegato nei dettagli dai professionisti fin dalla prima visita.

Infatti, se al momento del trattamento si arriva già con un bagaglio d’informazioni, il percorso potrebbe essere meno traumatico e vissuto con più serenità dai pazienti.

Fivet dalla stimolazione al pick up, come funziona?

Il trattamento di fecondazione assistita può essere diviso in due fasi principali:

  • la prima fase è quella che va dalla stimolazione ovarica al pick up
  • la seconda fase è quella del transfer embrionale e la successiva attesa del risultato del bhcg

Vediamo allora come funziona la prima fase.

La stimolazione ovarica

Per capire meglio come funziona l’intero procedimento della Fivet, dalla stimolazione al transfer, dobbiamo cominciare a spiegare la fase della stimolazione ovarica. Bisogna fare una piccola premessa, ogni trattamento dev’essere preceduto da un colloquio con lo specialista e una serie di esami che servono a stabilire il protocollo personalizzato che dovrà essere utilizzato.

La stimolazione ovarica comincia sempre il 2º giorno di ciclo mestruale. Previamente, solitamente il 1º giorno di ciclo, dev’essere effettuata un’ecografia vaginale per essere sicuri che le ovaie siano in riposo e scartare la presenza di cisti ovariche.

La stimolazione consiste nell’effettuare delle punture sottocutanee (nella pancia) per tutta la durata del trattamento. Le dosi dei farmaci vengono indicate dal medico che si occuperà di seguire il paziente in tutto il percorso di Fivet, dalla stimolazione al transfer.

Durata della stimolazione e controlli ecografici

Solitamente, la prima ecografia viene indicata dopo 4 o 5 giorni di stimolazione. Con il risultato dell’ecografia, il medico indicherà come continuare e quando effettuare il nuovo controllo (quasi sempre ogni 2 giorni) e i prelievi di estradiolo e progesterone, per verificare i valori ormonali del sangue.

La stimolazione ovarica dura in tutto dai 10 ai 12 giorni. In questo lasso di tempo i follicoli (non tutti naturalmente) avranno raggiunto le dimensioni adeguate, solitamente tra i 18 e i 22mm. Dato che la crescita follicolare è spesso asincronica, il protocollo prevede quasi sempre l’utilizzo di un antagonista che il medico indicherà nel momento più opportuno della stimolazione. Grazie a questo farmaco sarà possibile fare in modo che alcuni follicoli raggiungano le dimensioni adeguate, impedendo che quelli più grandi ovulino.

Cosa succede il giorno del pick up ovarico?

Nel momento in cui la paziente ha maturato un numero di follicoli sufficiente, ricordiamo che la quantità e qualità dei follicoli dipende sempre da vari fattori, uno fra tutti l’età della donna, il medico deciderà di organizzare il pick up ovarico.

Il giorno del pick up ovarico la paziente dovrà recarsi in clinica e dovrà aver osservato digiuno fin dalla sera prima.

La maggior parte dei centri di PMA effettuano il pick up ovarico con una leggera sedazione totale, in questo modo la paziente non avvertirà nessun dolore e sarà più semplice procedere anche per il medico. Il pick up ovarico consiste nell’inserire un ago all’interno dell’utero, il tutto verrà ecoguidato con un ecografo. Attraverso l’ago il medico aspirerà il liquido di ogni follicolo, al cui interno si trovano gli ovociti. Ogni follicolo contiene un ovocita, ma bisogna sempre tenere in conto la possibilità che alcuni follicoli siano vuoti. È importante sottolineare questa possibilità perché spesso quanto è stato visto nell’ultima ecografia non corrisponde a quanto viene ottenuto durante il pick up.

Una volta aspirato il liquido di tutti i follicoli, l’embriologo procede ad analizzarlo e indicherà il numero di ovociti estratti e, in un secondo momento, quelli maturi e quindi atti alla fecondazione.

Il pick up ovarico dura in circa dai 10 ai 15 minuti. Una volta finito l’intervento, la paziente si sveglierà e verrà accompagnata in una sala d’attesa, dove potrà riprendersi completamente prima di lasciare il centro. Il principale consiglio, nel momento in cui si effettua un pick up ovarico, è quello di recarsi in clinica sempre accompagnati da qualcuno, in modo che non ci si debba mettere al volante subito dopo l’intervento (altamente sconsigliato, se non ci si può fare accompagnare, è opportuno prendere un taxi).

A questo punto, i biologi, in laboratorio, si occuperanno di pelare gli ovociti e fecondare (con il campione di seme del compagno o di un donatore, precedentemente analizzato) quelli maturi. Il giorno del pick up è chiamato giorno 0.

Nel prossimo articolo parleremo della seconda fase del trattamento, quella che va dallo sviluppo embrionale, in laboratorio, al transfer.

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Angela Arlotta

arlotta.angela@gmail.com

Sono Angela Arlotta, Fertility coach con oltre 11 anni di esperienza in trattamenti di Procreazione assistita. Molti pazienti mi considerano il loro "angelo" per averli sempre seguiti con amore. Io mi considero semplicemente una persona che con umiltà e dedizione prende a cuore ogni caso e lo trasforma nella sua più grande missione: dare un appoggio scientifico ed emotivo a tutti i pazienti che devono effettuare un trattamento di PMA.

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