Preservazione della Fertilità. Decidi tu quando diventare madre!

La Preservazione della Fertilità permette di posticipare nel tempo il desiderio di formare una famiglia.
I tempi sono cambiati, oggi formare una famiglia non è una priorità se si hanno 25 anni o anche 30. L’università, la carriera, la voglia di viaggiare e conoscere il mondo, questi sono i progetti per i prossimi 5 o 10 anni. La preservazione della fertilità è l’unica maniera di fermare l’orologio biologico.
Cosa succede al nostro orologio biologico oltre i 35 anni? Perché pensare alla Preservazione della Fertilità?
Il picco di fertilità, ottimale fino ai 31 anni, comincia a decrescere a partire dai 35 anni. La riserva ovarica arriverà quindi a esaurirsi con il passare del tempo, fino ad arrivare alla menopausa.
Ma vediamo come funziona la fertilità della donna. La donna, alla nascita, presenta circa 2 milioni di ovuli. Durante la pubertà circa il 90% di tali ovuli va perduto, fino a raggiungere quota 50 mila all’età di 20 anni.
Ovulazione dopo ovulazione, mensilmente, diminuisce la riserva ovarica disponibile, fino a un progressivo declino della fertilità a partire dai 35-37 anni.
Con il passare del tempo, infatti, le ovaie invecchiano e sempre più spesso il ciclo è senza ovulazione. L’ovulo fecondato si annida sempre più difficilmente nell’utero o con maggior frequenza non prosegue il suo sviluppo, anche per l’aumentata incidenza di patologie cromosomiche che corrispondono a un aumento degli aborti spontanei. Tutto questo meccanismo può essere aggravato e accelerato da alcuni fattori: fumo, patologie (endometriosi), terapie chirurgiche e mediche che riducono la funzionalità del tessuto ovarico (asportazione chirurgica dell’ovaio, chemioterapia).
Cosa bisogna fare per conoscere la nostra riserva ovarica?
- Conta dei follicoli antrali: l’ecografia per la conta dei follicoli antrali è un esame che ci permette di capire il numero di follicoli presenti nelle ovaie.
- AMH: il dosaggio ematico dell’ormone Antimulleriano è un altro indicatore della fertilità. La sua diminuzione, col passare degli anni, indica una diminuzione della riserva ovarica e, di conseguenza, l’eventuale risposta della donna a un trattamento di stimolazione per la preservazione della fertilità.
La crioconservazione degli ovociti e la preservazione della fertilità.
La crioconservazione degli ovociti è una tecnica che permette di conservare gli ovociti, od ovuli, mantenendone le stesse proprietà del momento dell’estrazione, e preservare così la fertilità. La crioconservazione avviene in azoto liquido a temperature molto basse, -200º.
A chi viene indicata la Preservazione della Fertilità?
- Donne in età fertile che vogliono posticipare la maternità.
- Donne con patologia ovarica che ne possa compromettere la riserva (endometriosi, chirurgia ovarica…).
- Donne che si sottoporranno a trattamenti aggressivi (chemioterapia, radioterapia, chirurgia) per problemi tumorali o autoimmuni.
Come avviene la crioconservazione degli ovociti?
1º Fase: la stimolazione ovarica
In questa prima fase la paziente, dopo aver effettuato tutti gli esami preliminari che determineranno la possibilità di procedere con il trattamento, riceverà le istruzioni per la somministrazione dei farmaci necessari alla stimolazione ovarica. In ogni follicolo si trova un ovulo od ovocita, che va maturando man mano che il follicolo cresce. Quando i follicoli raggiungono la dimensione adeguata viene iniettato l’ormone hCG o analogo della GnRH, che induce la maturazione finale e prepara gli ovuli per la loro estrazione.
Questo procedimento di stimolazione dura solitamente 10 o 15 giorni e richiede controlli ecografici ogni 2 o 3 giorni.
2º Fase: pick up e vetrificazione degli ovuli
Quando gli ovuli hanno raggiunto le dimensioni adeguate si procede con la programmazione del pick up, 36 ore dopo la somministrazione del hCG o analogo della GnRH.
Il pick up consiste in un semplice intervento effettuato per via vaginale, la paziente verrà sottoposta a una leggera anestesia per evitare che possa muoversi o che avverta dolori.
Una volta ottenuti gli ovuli, verranno selezionati in laboratorio e verranno vetrificati solo quelli maturi.
Come si utilizzano gli ovuli vetrificati?
Quando la paziente deciderà di avere una gravidanza, gli ovuli verranno scongelati (questo procedimento ha una percentuale di successo intorno al 95%) e verranno fecondati mediante la tecnica ICSI con seme del donatore o del partner. Gli embrioni ottenuti si svilupperanno in laboratorio fino al momento in cui verranno trasferiti in utero.
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