Quanti tentativi di Fivet si possono fare?

Fivet quanti tentativi bisogna effettuare

Quanti tentativi di Fivet si possono fare? È una delle principali domande che ci si pone quando la gravidanza non arriva naturalmente.

Se fosse facile stabilire a priori quanti tentativi di Fivet si possono fare per avere il risultato sperato, sarebbe tutto più semplice. Se si trattasse solo di dire un numero, il dado sarebbe presto tratto. Ma non è così. Ci sono vari fattori che bisogna considerare. Vediamoli insieme.

Premessa, analizzare prima di tutto il nostro obiettivo.

Prima di parlare del numero di tentativi, facciamo una premessa: il nostro obiettivo è quello di avere un bambino in casa il prima possibile o siamo disposti a fare tentativi e, forse anche perdere tempo, soldi e speranze, per riuscirci?

Chiarito questo punto, il secondo passo è analizzare la situazione in maniera obiettiva. È vero, verissimo, quando guardi la situazione dal di fuori è presto detto. Quando ne sei sentimentalmente coinvolto, in prima persona, è molto più difficile prendere la decisione. Ma la vita a volte ci costringe a essere pratici e a dover trovare alternative per ottenere il nostro obiettivo, anche se non sono quelle che vorremmo.

I fattori che bisogna tenere in conto per stabilire quanti tentativi di Fivet si possono fare.

Età: è di sicuro il primo fattore. Non è lo stesso effettuare uno o più tentativi a 35 anni che a 42. Naturalmente la prima cosa che dobbiamo tenere in conto quando parliamo di tentativi sono le possibilità. Se siamo in condizioni di aumentare le nostre possibilità con più di un tentativo, allora è il caso di farne anche due o tre. Se invece siamo in un’età limite, 43/44 anni, abbiamo una bassa riserva ovarica e abbiamo già effettuato uno o più tentativi in passato, continuare a provare non ha molto senso. Se ne abbiamo 47, purtroppo le nostre possibilità sono pari a zero.

Riserva ovarica: è il secondo punto essenziale da tenere in conto prima di stabilire quanti tentativi di Fivet si possono fare. Sappiamo bene come funziona la riserva ovarica, con il passare degli anni la quantità e qualità ovocitaria cominciano a diminuire. I due principali elementi che bisogna tenere in conto per conoscere la riserva ovarica sono: l’ormone antimulleriana e l’ecografia per la conta dei follicoli antrali. Con questi due dati sarà possibile stabilire se è il caso di effettuare più tentativi. Non è lo stesso avere 38 anni e una riserva ovarica di 2.8 e 7 follicoli antrali o averne 42 e avere la stessa riserva ovarica e gli stessi follicoli antrali. La stimolazione verrebbe effettuata, molto probabilmente, con lo stesso protocollo, dosi ormonali molto forti per cercare di far maturare il maggior numero di follicoli possibile, ma il risultato? Nel primo caso di sicuro avremo molti più ovociti maturi e di buona qualità che nel secondo. Se consideriamo poi il caso in cui a 42 anni l’AMH è più basso e abbiamo meno follicoli antrali, capiamo bene che effettuare più di un tentativo è investire invano sogni, speranze e denaro.

Numero di tentativi già effettuati: anche questo è un elemento essenziale da tenere in conto. Vediamo un esempio: una donna single o una coppia di donne che cerca la sua prima gravidanza a 40 anni può permettersi, se ha una buona riserva ovarica, di effettuare anche due o tre tentativi perché non ci sono delle indicazioni d’infertilità e perché non ha mai avuto una ricerca costante della gravidanza. Se alla stessa età una coppia eterosessuale cerca gravidanza da anni e ha fatto già dei tentativi di Fivet che sono andati mali, continuare a provare non aumenta le loro possibilità di gravidanza.

I farmaci per la stimolazione ovarica sono pericolosi per la salute della donna?

Molti si chiedono se effettuare tante stimolazioni può causare tumori. In realtà gli specialisti dicono che non è dimostrato che i farmaci possano provocare un cancro. Quello che di sicuro non bisogna fare è procedere con una stimolazione ormonale se si hanno delle cellule tumorali in corso. La salute della persona dev’essere sempre messa al primo posto, questo non dobbiamo mai dimenticarlo.

L’ovodonazione, un’alternativa all’accanimento farmacologico

Nonostante per molte donne sia difficile da accettare, l’ovodonazione è una alternativa che bisogna tenere in conto nel momento in cui le possibilità di avere una gravidanza con i propri ovociti sono molto basse o nulle.

Come dicevamo all’inizio, il nostro obiettivo è quello di avere un bambino in casa il prima possibile per poter cominciare a formare e far crescere la nostra famiglia. Anche se l’ovodonazione fa paura, in molti casi è l’unica maniera per poterci riuscire. Bisogna quindi cominciare a informarsi, considerare le possibilità, le opzioni, le modalità in cui muoversi. Se non si vuole prendere in considerazione l’idea di effettuare un’ovodonazione o embriodonazione, bisogna avere la capacità di dire basta, evitare di spendere speranze e denaro invano.

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Angela Arlotta

arlotta.angela@gmail.com

Sono Angela Arlotta, Fertility coach con oltre 11 anni di esperienza in trattamenti di Procreazione assistita. Molti pazienti mi considerano il loro "angelo" per averli sempre seguiti con amore. Io mi considero semplicemente una persona che con umiltà e dedizione prende a cuore ogni caso e lo trasforma nella sua più grande missione: dare un appoggio scientifico ed emotivo a tutti i pazienti che devono effettuare un trattamento di PMA.

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