L’Ovodonazione fa paura, cerchiamo di capire il perché…

Dopo, ormai, molti anni di esperienza in questo settore, mi sono resa conto che ancora oggi, l’Ovodonazione fa paura.
Il pensiero che quel bambino che porteremo in grembo non avrà il nostro stesso materiale genetico, è qualcosa che ci fa stare proprio male. Ma, quindi non sarà mio figlio? È la domanda che molto spesso mi viene posta e alla quale dare una risposta è sempre molto difficile. Come dire no, ti sbagli, è tuo figlio perché tu lo cresci in grembo, lo partorisci e lo educhi? Come fare a convincere quella donna che l’amore che potrà dare a quel bambino non dipende da una cellula? Da una sigla che si riduce in un DNA?
Ed è a questo punto che cominciano i “perché”?
Eppure è così. Ma facciamo un passo indietro. Diventare madre è un desiderio innato in molte donne che spesso viene tralasciato per dare la precedenza ad altri obiettivi: lavoro, carriera, interessi personali. Ma non tutto si può ridurre a questo. Molte donne entrano in menopausa quando sono ancora molto giovani, altre hanno vari tentativi falliti alle spalle, altre ancora incontrano la persona giusta troppo tardi. Cosa fare quindi? Colpevolizzarsi? Rompersi la testa con mille dubbi: perché non ci ho pensato prima? Perché ho dedicato più tempo alla mia vita professionale? Perché non ho dato la priorità al mio desiderio di diventare madre? Perché non mi sono informata prima? Perché non ho formato la mia famiglia con il mio primo ragazzo, ai tempi sì che ancora ero giovane e fertile…
I perché potrebbero diventare infiniti, e servirebbero solo a farci ancora più male. La vita di ognuno di noi è un continuo fluire di avvenimenti, di circostanze. Se da un lato siamo artefici del nostro destino, dall’altro bisogna pur rendersi conto che non tutto può essere controllato. Sarebbe bello poter avere la sfera magica e vedere il futuro, o ancor meglio, disporre di una macchina del tempo e tornare indietro per poter cambiare quello che abbiamo o non abbiamo fatto. Ma la realtà è un’altra e può essere più o meno dura di quel che crediamo, nonostante questa consapevolezza, l’Ovodonazione fa paura, ancora paura.
Non rinunciamo alla maternità solo perché l’Ovodonazione fa paura …
Qualsiasi siano state le circostanze che ci hanno portato dove siamo oggi, decidere di non rinunciare alla maternità è un nostro diritto. Accettare che per poterlo fare abbiamo bisogno del dono di qualcun altro è una maniera per ringraziare di questa nuova possibilità che ci viene data. Quel bambino che crescerà dentro di noi, sarà nostro in tutti i sensi. Assomiglierà a noi, avrà il nostro stesso fenotipo o quello del nostro partner, vedremo in lui qualcosa dei nostri fratelli o dei nostri genitori. Si muoverà come noi, parlerà come noi… Sarà un bambino vispo e allegro e soprattutto ci chiamerà “mamma”. Noi gli abbiamo dato la vita, lo abbiamo tenuto dentro e per nove mesi si è alimentato di quello che noi mangiavamo, ci ha ascoltati mentre parlavamo, ha sorriso e pianto con noi, fin dal primo momento riconoscerà la nostra voce e nelle notti insonni troverà la serenità sul nostro petto.
Le donatrici di ovociti sono ragazze tra i 18 e i 30 anni che con un gesto di generosità permetteranno a molte donne di diventare madri. Sono ragazze che per affrontare il trattamento di donazione, si sottopongono a un trattamento ormonale, a dei controlli ecografici, a sedazione… Tutto per far sì che le donne, che purtroppo non hanno potuto realizzare il sogno di diventare madri con i loro ovociti, possano finalmente procreare e dare la vita a un essere che riceverà tanto amore e darà tanta gioia.
Come in tutte le decisioni che vengono prese nel corso della nostra vita, l’importante è essere consapevoli e sicuri della scelta che abbiamo deciso di fare. L’Ovodonazione fa paura, ma non deve, al contrario, è la maniera migliore per poter essere felici e realizzare un desiderio che fino a questo momento avevamo dovuto reprimere.
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Vania Ferrantino
Siamo una coppia del sud Italia, ci siamo avvicinati all’ovodonazione a causa della mia menopausa precoce era l’unica scelta possibile per noi. Devo dire che la coordinatrice è referente italuana di nome Angela per noi ma sopratutto per me è stata una cugina una cara amica, mi sono affidata a lei con molta naturalezza perché tutta la procedura per noi non è stata traumatica anzi ci siamo trovati benissimo in questo centro lo consiglio a tutte le coppie, comunque vada per noi rimane una esperienza positivissima ,l’umanità la dolcezza e l’attenzione alla donna in tutte le fasi è stata meraviglioso voglio ringraziare sopratutto Angela Arlotta una donna empatica capace di instaurare sin da subito un empatia stupenda. Grazie Angela
Angela7919
Siete delle persone speciali, con un cuore enorme!!! È stato un piacere conoscervi e vi auguro di tutto cuore che tutto vada per il meglio…
Pricilla
Interessantissima articolo! In effetti ho sentito molto parlare sulla clinica di Kharkiv del prof. Feskov. Se non sbaglio loro utilizzano Ovodonazione con il metodo di Genomica umana? https://maternita-surrogata-centro.it/servizi-di-genomica-umana.php
Angela7919
Grazie per il commento Pricilla.
Elora
Se devo essere sincera a me l’ovodonazione non fa paura. Solo che a questo punto se devo portare in grembo un figlio biologicamente non mio (perché a livello genetico non è mio figlio) allora preferisco adottare. Un figlio adottato sarà cmq mio figlio perché lo crescerò ed educherò io e avrò anche dato una chance e delle possibilità in più ad un bambino che è stato abbandonato. Non giudico chi decide per l’ovodonazione o la donazione del seme ma questo è ciò che sento io a riguardo.
Ángela Arlotta
Ciao Elora, ti ringrazio per il tuo commento e la tua opinione è rispettabilissima. Anche io sono fermamente convinta che poter adottare un bambino abbandonato sia una cosa meravigliosa. Per esperienza di molti pazienti che hanno provato a farlo prima di decidere di effettuare un trattamento, ti dico che è un iter molto difficile e complicato. Magari si riuscisse a renderlo più semplice, molto probabilmente ci sarebbero molti più bambini felici in questo mondo.