Macchie da impianto, come si riconoscono?
Sai cosa sono le macchie da impianto e come riconoscerle?
Sembra impossibile pensare che se abbiamo effettuato un trattamento di PMA e siamo in attesa della beta, un possibile sanguinamento possano essere le così dette “macchie da impianto”. Eppure è così.
Quando si verificano le macchie da impianto?
In un ciclo naturale l’embrione arriva nell’utero circa 5 o 6 giorni dopo la fecondazione nelle tube di Falloppio, per questo motivo in Fecondazione assistita è consigliato effettuare il transfer al 5º giorno di sviluppo embrionale. In questo modo si cerca di rappresentare il più possibile una gravidanza naturale.
Detto ciò, tanto in una gravidanza naturale, come in un trattamento di PMA le macchie d’impianto possono presentarsi circa 12 giorni dopo la fecondazione, e ciò porta a confonderle con la mestruazione.
Perché si verificano le macchie da impianto?
Una donna su tre presenta macchie d’impianto durante la gravidanza, che si risolvono con dei piccoli accorgimenti e non compromettono in nessun modo il proseguimento della gestazione.
Tra le varie cause delle macchie da impianto possiamo elencare:
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- sensibilità uterina, che può portare alla rottura di vasi sanguigni sulla superficie, causate dal contatto dell’embrione con l’endometrio
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- coaguli di sangue, che sono rimasti nella cavità uterina nel corso della precedente mestruazione
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- sensibilizzazione del collo uterino, causata da sbalzi ormonali propri della gravidanza.
Come le distinguiamo dalle mestruazioni?
Quando parliamo di perdite da impianto ci riferiamo a un fenomeno che dura pochi giorni, 3-4 massimo e si conclude semplicemente con un bello spavento.
Mentre le macchie da ciclo mestruale sono rosso vivo e il sangue è liquido, le macchie da impianto sono di colore marrone oscuro (a volte anche rosa, se si sta assumendo progesterone per via vaginale) e molto più consistenti.
Le macchie da ciclo continuano fino a quando non arriva la mestruazione, le perdite da impianto solitamente si bloccano dopo qualche giorno. A volte non è necessario nessun accorgimento, anche se è sempre consigliabile, in questi casi, osservare riposo assoluto, bere tanta acqua, ed eventualmente, aumentare le dosi di progesterone, o sospendere l’anticoagulante (nei casi di trattamenti di fertilità).
Importante! Non bisogna mai agire di propria iniziativa, sempre che si presentino delle macchie è necessario contattare il centro di PMA o il proprio ginecologo e seguire le indicazioni.
Come essere sicuri che si tratta di macchie d’impianto e non di mestruazioni?
Dato che le perdite da impianto si hanno circa una settimana dopo il transfer embrionale, se osservando riposo vediamo che diminuiscono o spariscono, allora si può attendere di effettuare il test di gravidanza intorno al 12º o 14º giorno dopo il transfer. Effettuare un test di gravidanza prima, infatti, potrebbe dare come risultato un falso negativo.
È sempre conveniente effettuare il test di gravidanza in sangue per vedere il valore dell’ormone Hcg, in questo modo si può anche vedere lo stato avanzato o meno dell’annidamento dell’embrione. Se la bhcg è oltre 100 allora si può già stare più tranquilli.
Aneddoto
Ci tengo a scrivere questo aneddoto sulle perdite da impianto prima del test di gravidanza. Circa 5 o 6 anni fa, una paziente mi scrisse che stava macchiando, rosso vivo. Secondo la mia esperienza mi sono subito preoccupata ma non l’ho dato a vedere.
Le ho detto di stare tranquilla, a riposo assoluto e bere tanta acqua, lei stava prendendo la cardioaspirina e quindi le abbiamo detto di sospenderla. Ci sentivamo ogni mezz’ora. A volte aveva macchie, a volte no.
Per un’intera giornata. Arrivata la sera, dopo qualche ora che non macchiava mi disse: sai Angela, non so se ho perso il mio bambino oppure no, quello che so è che la mia paura adesso è scomparsa e che sono pronta ad affrontare il test di gravidanza.
A volte basta poco, il coraggio è lì, dobbiamo solo saper aspettare che venga a noi!
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