Cicli mestruali irregolari e fertilità

Spesso ci chiediamo se c’è un legame tra cicli mestruali irregolari e fertilità.
Per capire meglio come funziona la gravidanza e quindi il legame tra cicli mestruali irregolari e fertilità bisogna, per prima cosa, sapere come funziona il ciclo mestruale di una donna tenendo in conto i vari fattori che influiscono nella sua regolarità.
DURATA DEL CICLO MESTRUALE
Un ciclo mestruale regolare dura dai 28 ai 30 giorni, anche se avere cicli di 21-24 giorni o anche di 30 giorni non è considerato un problema per il concepimento.
Il primo giorno del ciclo è il primo giorno della mestruazione. Nella prima fase del ciclo il nostro corpo inizia a produrre gli ormoni necessari a far maturare un ovocita (o due).
Intorno al 14º giorno di ciclo mestruale, nei cicli di 28 giorni, avviene l’ovulazione. L’ovocita ormai maturo fuoriesce dell’ovaio e attraversa la tuba nell’arco di 24 ore.
Nel momento in cui l’ovulo si trova nella tuba, se si mantengono relazioni sessuali, si possono produrre due fenomeni:
- che gli spermatozoi possano raggiungere l’ovocita e quindi si produca la fecondazione di un ovocita attraverso uno spermatozoo
- che nessuno spermatozoo raggiunga l’ovocita e che quindi non vi sia fecondazione.
È POSSIBILE RIMANERE INCINTA DURANTE I GIORNI “NON FERTILI”?
Siamo soliti chiamare giorni fertili quelli in cui grazie all’ovulazione è possibile rimanere incinta. Questi giorni vanno dal giorno precedente all’ovulazione a quello della stessa ovulazione, ma secondo alcuni studi è stato dimostrato che gli spermatozoi possono sopravvivere fino a 72 ore e quindi aumenta l’arco di tempo in cui è possibile avere una gravidanza.
In un ciclo di 28 giorni, i giorni più fertili sono quelli dall’11º al 16º giorno.
Come abbiamo detto è possibile calcolare i giorni fertili solo nel momento in cui si hanno cicli mestruali regolari.
Nel momento in cui non si hanno cicli mestruali regolari, calcolare esattamente il periodo fertile non è sempre possibile e questo può succedere anche in donne con cicli irregolari casuali, causati per esempio da fattori esterni: stress, alimentazione, cambio climatico, passare del tempo.
Naturalmente, quindi, se si hanno rapporti sessuali non protetti, esiste sempre il rischio di gravidanza.
COME SI CALCOLANO I GIORNI FERTILI NEI TRATTAMENTI DI PMA?
I trattamenti di PMA sostituiscono il ciclo naturale della donna. Non è quindi necessario calcolare i giorni fertili. Quello che si tiene in conto, nel momento in cui si effettua un trattamento, è la regolarità dei cicli mestruali, in quanto aiuta a organizzare i tempi del trattamento.
Una paziente che ha cicli di 28 giorni può organizzare il proprio trattamento con più tranquillità, in termini di tempistiche, rispetto alla paziente che ha cicli irregolari. Nonostante ciò, le stimolazioni ovariche hanno una durata approssimativa di 10-12 giorni, quindi, anche nei casi di cicli irregolari è possibile organizzare il trattamento di PMA con anticipo.
DA COSA DIPENDE AVERE DEI CICLI REGOLARI O IRREGOLARI?
Sono vari i fattori che possono influire sul ciclo mestruale. Primo fra tutti l’età, infatti, mentre in giovane età si tende ad avere dei cicli mestruali regolari della durata di 28 giorni circa, più avanti si va con l’età e più si nota una diminuzione o aumento dell’intervallo mestruale, dovuto alla riduzione della riserva ovarica.
Altri fattori che possono contribuire sono:
- fattori genetici
- problemi di glicemia
- fattori ormonali
Negli ultimi tempi si è osservato un elevato numero di casi di cicli mestruali irregolari, che sono stati associati al vaccino per il Covid.
QUANDO È NECESSARIO RIVOLGERSI A UN CENTRO DI PMA SE SI HA IL DUBBIO DI UN LEGAME TRA CICLI MESTRUALI IRREGOLARI E FERTILITÀ?
In realtà avere dei cicli irregolari, nonostante non faciliti la gravidanza naturale, non è comunque indice d’ infertilità.
Ovviamente, non potendo controllare l’ovulazione è più difficile riuscire a capire il momento più opportuno per avere relazioni sessuali, ma questo non significa che non si possa riuscire.
È però opportuno sapere come e quando agire, per non rischiare di perdere tempo.
Nelle donne al di sotto dei 35 anni, se dopo un anno di relazioni non protette non si è ancora avuta la gravidanza, è il caso di cominciare a fare dei controlli ginecologici per vedere se esiste un problema di fertilità, femminile o maschile.
Al di sopra dei 38 anni è conveniente cominciare a effettuare dei controlli di fertilità già passati i 6 mesi di relazioni sessuali non protette. In questo momento, infatti, la riserva ovarica comincia a diminuire in maniera repentina e se si perde tempo si rischia di non poter avere più dei bambini con ovociti propri.
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