Quanti giorni dopo il pick up si effettua il transfer?

Quanti giorni dopo il pick up si effettua il transfer

Quanti giorni trascorrono tra il pick up ovocitario e il transfer embrionale?

Il cammino verso la gravidanza non è mai facile, soprattutto dal punto di emotivo, ma conoscere i vari step da seguire, diventa essenziale per alleggerire il carico sulle questioni organizzative. Una delle principali domande che tiene con il fiato sospeso i pazienti è quella di sapere quanti giorni dopo il pick up si effettua il transfer embrionale.

Effettuare un trattamento di fecondazione assistita implica sempre un iter protocollare che cambia a seconda del trattamento. La paziente che realizza un trattamento di fecondazione assistita omologa dovrà effettuare una tipologia di preparazione totalmente diversa rispetto alla fecondazione eterologa, soprattutto previamente al pick up ovocitario.

Prima di addentrarci nella spiegazione di quanti giorni trascorrono tra il pick up e il transfer, vediamo di ripassare i tempi che precedono il giorno del prelievo ovocitario e che cambiano a seconda della tipologia di trattamento.

Se nel trattamento di fecondazione assistita omologa, la stimolazione ormonale dura dai 10 ai 12 giorni, per la preparazione endometriale, sono necessari dai 15 ai 20 giorni. Naturalmente sono tempi approssimativi, in quanto la risposta alla stimolazione può variare da paziente a paziente, così come la preparazione endometriale.

Conoscere a priori questi tempi, può aiutare i pazienti a fare dei programmi e affrontare il trattamento con più serenità.

Cosa succede dopo il prelievo ovocitario? Quanti giorni dopo il pick-up si effettua il transfer embrionale?

In entrambi i trattamenti, il giorno del pick up è considerato giorno 0. In questo momento ha fine il percorso di stimolazione ovarica, tanto per la paziente che per la donatrice. Gli ovociti vengono prelevati in sala operatoria, dove la paziente/donatrice viene sottoposta a una leggera sedazione. Il prelievo ovocitario ha una durata di alcuni minuti.

Una volta prelevati gli ovociti gli embriologi, in laboratorio, procedono a “pelare” la zona pellucida e alla microiniezione spermatica. Verrà inserito uno spermatozoo in ciascun ovocita.

Dal secondo giorno gli embrioni fecondati cominceranno a svilupparsi naturalmente e si divideranno in cellule. Due, quattro, otto cellule (in terza giornata). Il passaggio tra il terzo e il quarto giorno di sviluppo è molto importante, in quanto gli embrioni passeranno da 8 cellule a un centinaio. Il quinto giorno di sviluppo embrionale, gli embrioni presenteranno una struttura interna (nucleo) e una membrana esterna (trofoectoderma) formata da tante piccole cellule. Il nucleo sarà il futuro bebè mentre il trofoectoderma sarà la placenta.

Transfer embrionale, 3 o 5 giorni dopo il pick up?

Dopo aver parlato a grandi linee della divisione cellulare, vediamo quando e come si effettua il transfer in utero.

In linea generale, il transfer embrionale può essere effettuato al 3º o al 5º giorno dopo il pick up ovarico. La decisione dipende da ciascuna clinica in base al protocollo interno di valutazione. Oggigiorno, la maggior parte delle cliniche, effettuano il transfer embrionale al 5º giorno di sviluppo. La coltura a blastocisti, infatti, consente agli embrioni di subire un selezione naturale. Solo quelli più forti arrivano fino al quinto giorno di sviluppo in laboratorio. La maggior parte degli embrioni si fermano nel passaggio tra il 3º e il 4º giorno.

Ci sono casi in cui il transfer viene effettuato al 3º giorno di sviluppo, ma sono ormai casi rari. Nei trattamenti di Ricezione ovocitaria, la maggior parte delle cliniche garantiscono il transfer allo stadio di blastocisti.

Nei trattamenti di FIVET, quando si formano un numero limitato di embrioni, è possibile che la clinica decida di trasferire al 3º giorno di sviluppo embrionale, dando la possibilità di impiantarsi ai pochi embrioni che si sono formati. Un altro motivo che spinge le cliniche a non portare gli embrioni fino allo stadio di blastocisti è quando sanno di non avere i mezzi adeguati per poter permettere agli embrioni di continuare lo sviluppo in laboratorio. Non bisogna dimenticare che creare un ambiente di sviluppo simile a quello uterino è essenziale affinché gli embrioni continuino il loro percorso di divisione cellulare.

Il sistema di time-lapse, come aiuta a scegliere il migliore embrione?

Da ormai molti anni, le migliori cliniche di fertilità sono dotate di incubatrici con sistema di time-lapse. Il sistema di time-lapse permette di avere una visione dello sviluppo embrionale 24 ore su 24 fin dal momento della fecondazione. Grazie al time-lapse gli embriologi possono quindi tenere sotto osservazione lo sviluppo di ciascun embrione e controllare i tempi di divisione cellulare. Oltre a rappresentare un progresso per la valutazione dell’embrione, le incubatrici con questo sistema permettono all’embrione di svilupparsi in un ambiente stabile facilitando l’arrivo allo stadio di blastocisti. Dato che non sarà necessario estrarli dall’incubatrice, non verranno sottoposti a stress di luce e temperatura, sviluppandosi in un ambiente che rispecchia quello uterino.

Come abbiamo visto, stabilire quanti giorni dopo il pick up si effettua il transfer embrionale dipende da vari fattori e, soprattutto, è una decisione che spetta sempre al personale specializzato. Per i centri di PMA è essenziale mantenere alte le percentuali di gravidanza, per questo motivo dovranno sempre prendere la migliore decisione ai fini della buona riuscira del trattamento.

Angela Arlotta

arlotta.angela@gmail.com

Sono Angela Arlotta, Fertility coach con oltre 11 anni di esperienza in trattamenti di Procreazione assistita. Molti pazienti mi considerano il loro "angelo" per averli sempre seguiti con amore. Io mi considero semplicemente una persona che con umiltà e dedizione prende a cuore ogni caso e lo trasforma nella sua più grande missione: dare un appoggio scientifico ed emotivo a tutti i pazienti che devono effettuare un trattamento di PMA.

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