Rimandare il trattamento di fertilità: consigli SEF.

Rimandare il trattamento di fertilità

Rimandare il trattamento di fertilità per il Covid 19, cosa raccomanda la SEF?

La SEF (Società Spagnola di Fertilità) in questo periodo di grande incertezza causata dal coronavirus, in cui si è stati obbligati a rimandare il trattamento di fertilità, da delle indicazioni su come affrontare le proprie paure e comportarsi.

Affrontare un trattamento di fertilità è sempre molto difficile e questa nuova situazione di attesa aggrava il malessere emotivo e crea un’inquietudine difficile da gestire. Ci ritroviamo in una situazione, inattesa, difficile da controllare proprio perché nuova e sconosciuta che, oltretutto ci obbliga a rimandare il trattamento di fertilità che avevamo programmato da tempo.

L’incertezza di non sapere quando o come potremo tornare alla normalità genera sentimenti e comportamenti che non ci aiutano ad affrontare nella migliore maniera questo periodo di crisi, questo può portare il nostro organismo a non sviluppare uno stato di salute fisica e psichica adeguati per raggiungere il successo nel Trattamento di fertilità. La SEF offre delle raccomandazioni che possiamo seguire per gestire al meglio questo nuovo stato di cose.

Se non si era ancora cominciato il percorso e si è dovuto rimandare il trattamento di fertilità

Le pazienti che avevano in mente di effettuare il percorso a breve e che hanno dovuto rimandare il trattamento di fertilità a causa della crisi attuale, potrebbero utilizzare il tempo di attesa per prendere maggiori informazioni e realizzare degli esami più approfonditi necessari nel loro caso specifico (ecografie, analisi del sangue, prove spermatiche). Può essere un buon momento per preparare il dossier completo e consultare lo specialista di fertilità. Contattare vari centri e capire il funzionamento di ognuno di essi, cercando di trovare quello che offra un trattamento personalizzato che più si adegua alle proprie esigenze. Se questo periodo di crisi sta mettendo a dura prova il nostro stato emotivo, nel momento in cui cominceremo il trattamento di fertilità sarà essenziale poterlo fare in un ambiente familiare che ci dia professionalità ma anche serenità.

Cosa possiamo fare dal punto di vista fisico in questo periodo di blocco internazionale?

Se abbiamo dovuto rimandare il trattamento di fertilità a causa del periodo di crisi sanitaria che stiamo attraversando, possiamo approfittare per effettuare delle cure che avrebbero comunque ritardato di qualche mese la fecondazione:

– assunzione di antiossidanti per migliorare la qualità del seme, in modo che possa essere in condizioni migliori nel momento in cui si comincerà il trattamento

– assunzione di pro biotici, per esempio nei casi di endometrite

– migliorare lo stato fisico: il peso, giusta alimentazione, esercizio fisico, meditazione.

Queste misure aiutano non solo a migliorare gli effetti dell’ansia per la situazione in cui viviamo, ma avranno dei benefici anche sui nostri ormoni in quanto, come sappiamo, lo stress interessa direttamente il sistema ipofisario.

Provare a trovare il lato positivo anche in un momento in cui domina l’incertezza: un tempo di riposo tra un trattamento e l’altro permette di riposare un po’ la mente dall’ansia creata dalle visite, gli esami, i farmaci, ecc.

Se avevamo già cominciato un trattamento e abbiamo dovuto vetrificare gli ovuli o gli embrioni?

Se si è dovuto rimandare il trattamento di fertilità e si sono dovuti vetrificare gli ovuli o gli embrioni, non stiamo perdendo tempo in assoluto e non da meno percentuali di successo al nostro trattamento. Le tecniche di vetrificazione oggi, non influiscono sulla qualità dei gameti e non riducono le possibilità di gravidanza. A volte fare il transfer in differito può essere molto positivo in quanto permette al corpo e agli ormoni, di ritornare alla normalità, evitando gli eccessi provocati dalla stimolazione.Gli ovociti vetrificati avranno la stessa qualità del momento in cui sono stati estratti e abbiamo la possibilità di controllare meglio la ricettività endometriale per cercare il momento migliore in cui trasferire. È importante, nella misura del possibile, mantenere uno stato d’animo pro attivo, pensare positivo e approfittare per prendersi più cura di se stessi. Mantenersi attivi, instaurare relazioni sociali attraverso la tecnologia, favoriranno l’ottimismo e la serenità. Dato che durante il trattamento di fertilità sembra che il resto della nostra vita si fosse paralizzato, il nostro unico pensiero era il nostro progetto di fecondazione assistita, in questo momento di paralisi generale, possiamo approfittare per immergerci nuovamente in quello che prima del trattamento ci faceva star bene, e recuperare tutti gli elementi di forza che prima ci facevano stare bene e che abbiamo fatto scappare.

Se sono incinta o sto aspettando il risultato delle beta?

Anche da questo punto di vista la SEF da delle rassicurazioni. Non si sa molto di come si comporti questo virus, ma non ci sono indizi che parlano di una trasmissione verticale del virus, da madre a feto. I pochi casi di contagio, si sono avuti solo attraverso il contatto tra la madre positiva e il neonato. Non c’è motivo di preoccuparsi. Non ci sono prove che indichino che le donne incinte siano più esposte al rischio d’infezione rispetto al resto della popolazione mondiale.

Bisogna sempre rispettare le stesse raccomandazioni di sicurezza per evitare contagi: l’igiene, la distanza, l’utilizzo di mascherine. I centri di fertilità sono comunque attivi e disponibili per chiarire qualsiasi dubbio e aiutare a prendere la decisione migliore.

Angela Arlotta

arlotta.angela@gmail.com

Sono Angela Arlotta, Fertility coach con oltre 11 anni di esperienza in trattamenti di Procreazione assistita. Molti pazienti mi considerano il loro "angelo" per averli sempre seguiti con amore. Io mi considero semplicemente una persona che con umiltà e dedizione prende a cuore ogni caso e lo trasforma nella sua più grande missione: dare un appoggio scientifico ed emotivo a tutti i pazienti che devono effettuare un trattamento di PMA.

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