FIVET: fino a che età e come funziona
La FIVET consente di utilizzare i propri ovociti per essere fecondati in laboratorio e dare vita a uno o più embrioni.
Conoscere la nostra riserva ovarica, è il primo passo per sapere se e quando intraprendere un trattamento di FIVET. Un AMH troppo basso è indice di bassa riserva ovarica, mentre un AMH troppo alto può indicare una sindrome da ovaio policistico. Lo stesso vale per i valori di FSH e LH, se non rientrano nei limiti sono sinonimo di bassa riserva ovarica.
I risultati di queste analisi ci aiuteranno anche a capire come le ovaie risponderebbero alla stimolazione ovarica. Dei valori normali suggeriscono che ci sarà una buona risposta alla stimolazione e quindi la possibilità di rimanere incinta in modo naturale. Se questo non funziona dopo aver provato per almeno un anno, puoi prendere in considerazione l’idea di recarti in una clinica della fertilità per un trattamento di fecondazione in vitro.
Ma vediamo più da vicino in cosa consiste il trattamento di Fecondazione assistita.
1. Fivet, fino a che età e come funziona?
Il trattamento di FIVET viene consigliato alle donne al di sotto dei 42 anni. Come sappiamo, a partire da 35 anni, tanto la qualità che la quantità degli ovociti diminuisce e le donne producono sempre meno ovociti maturi in grado di essere fecondati.
È per questo motivo che al di sopra dei 42 anni, quando le possibilità di avere una gravidanza con i propri ovuli si riducono notevolmente, si consiglia di passare alla Ricezione Ovocitaria. In questo modo, si possono ricevere gli ovociti di una donna di giovane, che permetteranno di aumentare la percentuali di gravidanza.
2. In cosa consiste il trattamento di FIVET?
La Fivet è un trattamento di procreazione assistita che permette di ottenere gli embrioni in laboratorio. Per preparare la paziente al trattamento è necessario somministrarle degli ormoni che, in un periodo massimo di 10-12 giorni aiutino a sviluppare dei follicoli, dentro i quali si trovano gli ovociti.
La dose di ormoni da somministrare viene stabilita attraverso un protocollo personalizzato che dipende dai valori ormonali di ciascuna paziente.
Dopo 5 giorni di stimolazione, la paziente farà una prima ecografia, che ripeterà ogni 2 giorni per aggiustare le dosi, fino a quando i follicoli non avranno raggiunto le dimensioni adeguate per procedere con il pick up ovarico.
Dopo aver estratto gli ovociti, questi verranno sottoposti a Fecondazione in vitro.
3. Esistono due tipologie di Fecondazione
Quando parliamo di trattamendo di Fecondazione assistita, dobbiamo tenere in conto che è possibile procedere in due modalità distinte, in modo convenzionale e con microiniezione spermatica.
Fecondazione convenzionale: gli spermatozoi e gli ovociti vengono messi a contatto in laboratorio e la fecondazione avviene in modo automatico.
Microiniezione spermatica: il biologo sceglie lo spermatozoo morfologicamente migliore e procede alla fecondazione dell’ovulo attraverso la tecnica ICSI.
Il giorno seguente alla fecondazione, gli embrioni cominciano a svilupparsi in laboratorio e al 3º o al 5º giorno di sviluppo embrionale, vengono trasferiti in utero.
Per avere maggiori informazioni e dettagli sul trattamento di Fecondazione in Vitro, e i protocolli personalizzati, non esitare a lasciare un commento.
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Chiara
Buongiorno,
Ho letto l’articolo e lo trovò interessante ma mi stavo chiedendo: ipotizzando che in un percorso di fecondazione assistita si riescano ad avere più embrioni, e la qualità degli stessi non è buona e presenta di difetti cromosomici, quante possibilità si hanno che la fivet dia un risultato positivo? Inoltre è possibile fare alcuni accertamenti sulle eventuali anomalie prima di iniziare il percorso o questi accertamenti si possono fare solo sull’embrione? Grazie
Angela7919
Gentile Chiara,
Innanzitutto ti ringrazio per aver letto l’articolo e aver lasciato un tuo commento. Per poter vedere se un embrione è cromosomicamente sano, è necessario effettuare una Diagnosi Preimpianto. La DGP può essere effettuata al terzo o al quinto giorno di sviluppo embrionale. Una Diagnosi effettuata al terzo giorno, quando l’embrione presenta ancora una divisione cellulare da dei dati meno certi rispetto ad una Diagnosi effettuata al quinto giorno, in quanto per non danneggiare l’embrione viene analizzata solo una cellula. Che l’analisi sia negativa, non esclude che anche le altre cellule lo siano e quindi le percentuali di trasferire un embrione sano sono più basse rispetto ad un’analisi effettuata al quinto giorno di sviluppo e quindi allo stadio di blastocisti. In questo caso, infatti le cellule vengono estratte dal trofoctoderma, la parte che va a formare la placenta, e un risultato negativo indica che l’embrione trasferito ha molte più possibilità di essere un embrione sano. Parlo di possibilità perché in questo campo la certezza assoluta purtroppo non esiste. Questa è però l’unica maniera di sapere se l’embrione presenta delle anomalie cromosomiche. La qualità ovocitaria, infatti, è determinata dall’età della donna, quanto più si è avanti con l’età, più possibilità di hanno di avere degli embrioni con malformazioni cromosomiche. É per questo motivo che oltre i 35 anni viene effettuata l’ambiocentesi.
Spero di aver risolto i tuoi dubbi, ma se hai altre domande non esitare a scrivermi.
Un saluto
Chiara
La ringrazio per la risposta ma vorrei chiederle: se esistono difetti cronosomici che derivano da ovuli anomali diciamo,possono riguardare solo alcuni embrioni o di certo tutti gli embrioni che si svilupperanno da quegli ovuli presenteranno dei difetti cromosomici?
Angela7919
Gentile Chiara,
In una gravidanza naturale solitamente si produce un solo ovulo ogni mese. In una stimolazione ovarica l’obiettivo è quello di ottenere quanti più ovulo possibile per ottenere embrioni di buona qualità che possano essere congelati e non dover quindi, in caso di risultato negativo, sottoporsi ad una nuova stimolazione. Di questi ovuli può essere che alcuni presentino anomalie e altri no, infatti in molti cicli di stimolazione si ha una sola gravidanza anche facendo più transfer. Questo può significare che solo gli embrioni impiantati erano sani. A volte ci sono delle malattie ex novò, che sorgono durante la gravidanza e che non dipendono dall’ovulo o dal seme. Spero di esserti stata di aiuto, per qualsiasi cosa conta su di me.