FIVET: fino a che età e come funziona
La FIVET è un trattamento di fertilità che consente di utilizzare i propri ovociti per essere fecondati.
Come dicevo nell’articolo precedente, ci sono vari modi per conoscere la nostra riserva ovarica: ormoni AMH, FSH, LH, conteggio dei follicoli antrali. Tutti questi elementi ci aiutano a capire la predisposizione del nostro corpo alla gravidanza e porci la domanda: FIVET: fino a che età e come funziona
Questo significa che un AMH troppo basso è sintomo di bassa riserva ovarica, mentre un AMH troppo alto è sintomo di ovaio policisitco. Lo stesso vale per i valori di FSH e LH, se non rientrano nei limiti sono sinonimo di bassa riserva ovarica.
I risultati di queste analisi ci aiuteranno anche a capire come le ovaie risponderebbero alla stimolazione ovarica. Dei valori nella norma fanno pensare che ci sarà una buona risposta alla stimolazione e che quindi, se non si è riusciti ad avere una gravidanza in modo naturale, dopo averci provato per almeno un anno (se al di sotto dei 35 anni) o 6 mesi (oltre i 35 anni), si può pensare di ricorrere ad una clinica di fertilità per un trattamento di Fecondazione in Vitro.
Fivet, fino a che età e come funziona?
Il trattamento di FIVET viene consigliato alle donne al di sotto dei 42 anni di età, indipendentemente dai valori ormonali, infatti, l’età biologica della donna segue un corso a parte e anche se esteticamente si è ancora in splendida forma, le nostre ovaie invecchiano e non sono più in grado di produrre ovociti maturi, in grado di essere fecondati.
È per questo motivo che al di sopra dei 42 anni, quando le possibilità di avere una gravidanza con i propri ovuli si riducono notevolmente, si consiglia sempre di passare alla Ricezione Ovocitaria da parte di una donatrice di giovane età in grado di produrre, dopo una stimolazione ovarica, un numero di ovuli maturi sufficiente per essere fecondati e avere così degli embrioni da trasferire.
In cosa consiste il trattamento di FIVET?
Fivet è un trattamento di fertilità che permette di ottenere degli embrioni in laboratorio. Per preparare la paziente al trattamento è necessario somministrarle degli ormoni che, in un periodo massimo di 10-12 giorni aiutino a sviluppare dei follicoli, dentro i quali si trovano gli ovociti.
La somministrazione di ormoni non avviene in modo sistematico, ma dipende dai valori ormonali di ciascuna paziente.
Dopo 5 giorni di stimolazione, la paziente farà una prima ecografia, che ripeterà ogni 2 giorni per aggiustare le dosi, fino a quando i follicoli non avranno raggiunto le dimensioni adeguate per procedere con il pick up degli ovociti.
Dopo aver estratto gli ovociti, questi verranno sottoposti a Fecondazione in vitro.
Esistono due tipologie di Fecondazione:
Fecondazione convenzionale: gli spermatozoi e gli ovociti vengono messi a contatto in laboratorio e la fecondazione avviene in modo automatico.
Microiniezione spermatica: il biologo sceglie lo spermatozoo morfologicamente migliore e procedere alla fecondazione dell’ovulo attraverso la tecnica ICSI.
Il giorno seguente alla fecondazione, cominciano a svlipupparsi gli embrioni e il transfer in utero della paziente può avvenire al 3º o al 5º giorno dello sviluppo embrionario in laboratorio.
Per avere maggiori informazioni e dettagli sul trattamento di Fecondazione in Vitro, non esitate a lasciare un commento.
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Chiara
Buongiorno,
Ho letto l’articolo e lo trovò interessante ma mi stavo chiedendo: ipotizzando che in un percorso di fecondazione assistita si riescano ad avere più embrioni, e la qualità degli stessi non è buona e presenta di difetti cromosomici, quante possibilità si hanno che la fivet dia un risultato positivo? Inoltre è possibile fare alcuni accertamenti sulle eventuali anomalie prima di iniziare il percorso o questi accertamenti si possono fare solo sull’embrione? Grazie
Angela7919
Gentile Chiara,
Innanzitutto ti ringrazio per aver letto l’articolo e aver lasciato un tuo commento. Per poter vedere se un embrione è cromosomicamente sano, è necessario effettuare una Diagnosi Preimpianto. La DGP può essere effettuata al terzo o al quinto giorno di sviluppo embrionale. Una Diagnosi effettuata al terzo giorno, quando l’embrione presenta ancora una divisione cellulare da dei dati meno certi rispetto ad una Diagnosi effettuata al quinto giorno, in quanto per non danneggiare l’embrione viene analizzata solo una cellula. Che l’analisi sia negativa, non esclude che anche le altre cellule lo siano e quindi le percentuali di trasferire un embrione sano sono più basse rispetto ad un’analisi effettuata al quinto giorno di sviluppo e quindi allo stadio di blastocisti. In questo caso, infatti le cellule vengono estratte dal trofoctoderma, la parte che va a formare la placenta, e un risultato negativo indica che l’embrione trasferito ha molte più possibilità di essere un embrione sano. Parlo di possibilità perché in questo campo la certezza assoluta purtroppo non esiste. Questa è però l’unica maniera di sapere se l’embrione presenta delle anomalie cromosomiche. La qualità ovocitaria, infatti, è determinata dall’età della donna, quanto più si è avanti con l’età, più possibilità di hanno di avere degli embrioni con malformazioni cromosomiche. É per questo motivo che oltre i 35 anni viene effettuata l’ambiocentesi.
Spero di aver risolto i tuoi dubbi, ma se hai altre domande non esitare a scrivermi.
Un saluto
Chiara
La ringrazio per la risposta ma vorrei chiederle: se esistono difetti cronosomici che derivano da ovuli anomali diciamo,possono riguardare solo alcuni embrioni o di certo tutti gli embrioni che si svilupperanno da quegli ovuli presenteranno dei difetti cromosomici?
Angela7919
Gentile Chiara,
In una gravidanza naturale solitamente si produce un solo ovulo ogni mese. In una stimolazione ovarica l’obiettivo è quello di ottenere quanti più ovulo possibile per ottenere embrioni di buona qualità che possano essere congelati e non dover quindi, in caso di risultato negativo, sottoporsi ad una nuova stimolazione. Di questi ovuli può essere che alcuni presentino anomalie e altri no, infatti in molti cicli di stimolazione si ha una sola gravidanza anche facendo più transfer. Questo può significare che solo gli embrioni impiantati erano sani. A volte ci sono delle malattie ex novò, che sorgono durante la gravidanza e che non dipendono dall’ovulo o dal seme. Spero di esserti stata di aiuto, per qualsiasi cosa conta su di me.